L'Orto Botanico di Padova

(jeggings Primark, shoes Converse, long tank top H&M, clock necklace Urban Outfitters, foulard vintage from my Grandma <3)

Una delle cose che io adoro fare, quando non litigo con chi mi sta intorno, non dichiaro di odiare qualcosa o qualcuno, non provo sentimenti negativi verso il prossimo, o non mi lamento dell'essenza della natura umana o del fato avverso, è leggere.

Io leggo tanto. Forse troppo. E per alcuni tanto velocemente. Leggo di tutto, da romanzi a saggi a libri di poesia, autobiografie, persino i libri che dovrei effettivamente studiare, a volte.

Ma la mia fissa, dalle scuole superiori, è la letteratura inglese dal 18° al 19° secolo (con qualche leggera incursione agli inizi del 20° secolo, quando, con poche eccezioni, la letteratura e l'arte sono morte ai miei occhi).

E una delle mie sotto-fisse è Jane Austen. Si, quella di Orgoglio e Pregiudizio e simili. Li trovo deliziosi da leggere, soprattutto quando l'autrice si dilunga in pagine e pagine su dilemmi morali del calibro di "ma se a miss Tilney piace il bianco, sarà sufficiente per andare al suo ricevimento che io indossi una gonna di mussolina bianca, o dovrei optare piuttosto per un abito bianco?". Dilemmi per altro alquanto attuali.

Una delle mie sotto-sotto-fisse è di leggere i romanzi in lingua originale (quindi Catherine Morland si sta interrogando sull'indossare a white muslin gown, attenzione, ci si fa un vocabolario con il tempo eh).

Quindi, ricapitolando, io amo leggere letteratura inglese in lingua originale, e ho una passione inspiegabile ma smodata per la Jane. Interessante, lo so.

Il punto è, che passando anche 7-8 ore al giorno a leggere (quando posso, cioè in estate), mi secco subito di leggere nello stesso posto. E vado alla ricerca di altre location più suggestive.

La migliore, finora, è l'orto botanico di Padova, dal quale entro ed esco (quando mi trovo in italia) quasi giornalmente tra aprile e settembre (tra le tante sfighe della mia vita, il fato ostile mi ha risparmiato le allergie ai pollini). Anche perchè per gli studenti universitari è gratuito (cosa buona e giusta, ma che porrà qualche problema quando, a 56 anni, mi presenterò all'entrata ancora con il mio badge dell'Università degli studi di Padova).

Quindi ho dovuto trascinarci il Q quando siamo andati in Italia (casa <3) per le vacanze.

Ecco il risultato.